Ho passato una vita a esibirmi sui palchi di tutto il mondo, di fronte a migliaia e migliaia di spettatori. Ma solo ora mi rendo conto che tutto ciò che sono riuscita a creare attorno a me è solo un enorme teatro vuoto.
Sweta Tagliabue, intervistata da Elena Giordano per Radio Marconi , legge un estratto dal suo primo romanzo Passo a due. Le righe sono tratte da un monologo che la protagonista, Eloïse Leroy, concede al proprio pubblico quando le viene chiesto di elaborare sull'insegnamento che le vicissitudini appena vissute (narrate nel romanzo) le hanno lasciato. Un'immagine eloquente ed evocativa, che ci trasmette tutto il senso di solitudine e solennità che permea il messaggio morale alla base di Passo a due. Durante l'intervista, Elena e Sweta dialogano riguardo a letteratura e tecniche di scrittura, toccando anche argomenti personali e biografici dell'autrice: Sweta, infatti, ci racconta quali sono state le sue fonti di ispirazione per ideare Passo a due, facendo riferimento alla propria esperienza come ballerina di danza classica e al proprio profilo multiculturale, che arricchisce la sua scrittura.
L'autrice e la sua interlocutrice esordiscono discorrendo proprio del balletto e proponendosi di trovare per esso una definizione: è una disciplina o uno sport? Sweta propone una concezione a metà fra la disciplina, per il rigore che caratterizza la danza classica, e l'arte, per la componente di sensibilità ed emotività che la contraddistingue. La scrittrice entra poi nel merito della propria esperienza di ballerina, raccontandoci come alcuni degli insegnamenti della sua maestra di danza hanno informato la caratterizzazione di Eloïse: fra questi, Sweta ricorda le lezioni passate ad imparare ed affinare l'arte della camminata, con portamento, con intenzione, con la testa alta e gli occhi fissi sul proprio pubblico, lo sguardo sicuro, forte e fiero, con quel famoso filo che, dall'ombelico, ci tira su fino al soffitto che sicuramente suonerà familiare a chi, fra di noi, ha praticato il balletto, anche se per poco tempo.
Il carattere internazionale della personalità e dell'esperienza professionale di Sweta incuriosiscono Elena, che le chiede dunque di illustrare come una tale ricchezza in ambito culturale contribuisca a informare la sua scrittura. L'autrice ci fa dunque notare come la sua esperienza di viaggiatrice e residente all'estero da ormai otto anni da una parte le abbia permesso di scoprire posti nuovi e imparare a relazionarsi con culture diverse, dall'altra l'abbia invitata a riflettere su quanto simili siamo tutti quanti, a prescindere dalla nazionalità o dal sistema sociale di appartenenza, in quanto esseri umani. Secondo Sweta, infatti, ci sono tematiche universali, quali l'amore, l'inquietudine data dal tempo che scorre inesorabile, il mal du siècle delle eroine romantiche, che da millenni collegano comunità umane che si sono susseguite, perché toccano corde intime e risuonano potenti nelle menti e nei cuori di qualunque essere umano in quanto tale, trascendendo ogni tempo e ogni spazio.
Dall'importanza di trattare tematiche universali per veicolare un messaggio morale, la scrittrice passa poi a parlarci proprio dell'insegnamento che vorrebbe che i lettori traessero da Passo a Due. Nelle poche parole che abbiamo riportato all'inizio, tratte proprio dal romanzo, la protagonista di Passo a due, Eloïse Leroy, riassume il proprio percorso di metamorfosi, dall'apice della sua carriera, al baratro, alla lenta e ardua risalita fino alla decisione finale che dovrà compiere: sceglierà di tornare a vivere la vita senz'altro appagante ma, forse, incompleta e superficiale che conduceva all'inizio o abbraccerà un nuovo modo di stare al mondo, più autentico, più faticoso ma probabilmente più pieno? Eloïse sceglierà di essere per sempre solo una ballerina o abbraccerà la propria identità come donna?
Quesiti che Sweta invita i propri lettori a porsi, perché tutti noi siamo posti di fronte a questa scelta nella nostra vita di tutti i giorni. Elena di Radio Marconi ci lascia con questo spunto, incoraggiandoci, qualora volessimo interrogarci su queste questioni, ad immergerci in una narrazione scorrevole ed emozionante, il primo romanzo di una giovane scrittrice che, in soli due mesi, ha scalato le classifiche di Amazon, posizionandosi fra i primi dieci bestseller nella categoria Danza classica.